sabato 14 marzo 2009

omino del tempo: continua?

Mai e poi mai avrei pensato che una persona così incostante e scortese potesse essere elogiata tanto. E da chi poi? Dai suoi stessi alunni che lo insultavano fino a pochi giorni fa!

Come me, altri erano stati bocciati, come me, altri si erano sentiti dire cose irripetibili, come me, altri gli avrebbero fatto di tutto per fare in modo che non potesse più muoversi da solo sulle sue gambe.

E ora? Ora tutti a considerarlo l’esempio dell’università italiana, tutti ad amarlo, tutti a cambiare la maschera.
Se il caro ispettore di polizia deve andare a fare domande a tutti come ha fatto a me, non se la può cavare in meno di una settimana.

Il che significa che difficilmente tornerà presto a salutarmi.
Peccato.

Però nemmeno il mio canuto omino del tempo dovrebbe tornare ad infastidirmi per un po’. Ma che sia vero? Che l’abbia davvero ucciso lui? Non ci credo: troppo debole per fare a pezzi un uomo. Forte nello spirito però.

Mi manca. Autoritario, severo, terrificante. Eppure mi manca. Chissà perché. Forse perché rappresentava le parole nascoste della mia coscienza.

O forse perché siamo gli unici due matti che viaggiano per campi alle una di notte.

Inutile rimanere qui davanti ad una finestra vuota, in ogni caso. Oggi non passerà.
Tanto vale andare a letto anche se manca mezz’ora: mezz’ora in più di sonno non fa male

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