venerdì 15 agosto 2008

Sogni nella quarta di copertina

Ci sono libri che ci portano in un altro mondo, come la droga colpiscono i sensi e l'immaginazione. Diventiamo dipendenti senza nemmeno accorgercene, leggiamo pagine che ci fanno trasalire al minimo soffio di vento mentre la nostra mente vaga tra stanze in penombra, candele e personaggi che ci sembrano amici da tempo immemore: come se fossero fantasmi dei nostri pensieri si muovono e agiscono come un alter ego, come un piccolo sosia nei movimenti del Fato dettato da uno scrittore.
Questi libri hanno un solo compito: avvolgerci in luoghi lontani, dove il quotidiano non sappia raggiungerci, e dove le nostre incertezze si trasformano in sogni, in storie.
Quante volte m'è capitato, dopo aver viaggiato tra le righe, di creare immagini, filmini, dove la mia vita correva diversa, dove ogni personaggio della trama poteva uscire dalle pagine e spiegarmi cosa avrebbe fatto e come!!! Salvo poi risvegliarmi di fronte alla quarta di copertina scoprendo che i miei nuovi amici avevano la voce della mia stessa coscienza e mi ricordavano gli errori compiuti o il mio scarso coraggio. Da svegli però è più semplice zittire il pensiero: ripongo il libro nello scaffale e archivio temporaneamente tutte le nuove sfaccettature delle emozioni, ben sapendo che nel tempo torneranno a bussare, timide e sagge, e m'insegneranno cosa fare, quando e perché. Purtroppo però continuerò a sbagliare, per quanti libri legga non sarò mai infallibile a trattare con le persone finché non imparerò a trattare con me stessa.
Talvolta dicono che nei sogni e nelle lettere si scoprono le vere aspettative di una persona e crollano tutte le bugie, piccole o grandi che siano, con cui ognuno di noi si nasconde a stesso.
Io non scrivo più lettere da tempo e questo piccolo racconto che tento di portare avanti insieme alle mie poesie sembrano sempre più un paravento dove infilare i miei più nascosti segreti: chi guarda vede solo il disegno sulla carta di riso, ed ignora le ombre che vi si celano dietro.
Sempre che qualcuno guardi...

Nessun commento: